La prima cosa da valutare quando vorremo acquistare un microscopio è capire se ci servirà quello micro o uno stereo. E questo potremo saperlo solo noi in base a quello che vorremo osservare. Sicuramente sarebbe comodo averli entrambi, ma dovendo scegliere, dovremo prendere quello che potremmo usare di più.
In questa scelta si devono anche considerare le finanze. Mediamente uno stereo costa meno di un micro. La sola e unica caratteristica che riguarda specificatamente gli stereo è il modo in cui ingrandiscono. Vediamo in questo articolo di cosa stiamo parlando.
Microscopi stereo
I microscopi stereo si dividono in due categorie: quelli normali e gli “stereo-zoom”.
Uno stereo normale può avere degli ingrandimenti di 10x, 20x, 40x, 60x. Sono solitamente degli ingrandimenti singoli. Mentre, lo stereo-zoom ha ingrandimenti “da 10 a 60x” e, girando la manopola dell’ingrandimento, questo cambia in una scala continua da 10 a 60. Quindi vedremo il nostro soggetto osservato che si potrà ingrandire ogni volta che aumenteremo l’ingrandimento delle lenti. Più un microscopio stereo presenta più ingrandimenti più costa, e a parità di ingrandimenti gli zoom costano di più.
Microscopio micro
Oltre all’importanza dell’ingrandimento, c’è un’altra cosa molto più importante. Stiamo parlando della risoluzione. Il “potere di risoluzione” è la capacità di distinguere come separati due punti che in realtà sono molto vicini tra di loro. La risoluzione non dipende dunque dall’ingrandimento ma dalla lunghezza d’onda della luce usata. Quindi, più la lunghezza d’onda è piccola, più aumenta il potere di risoluzione. Ecco perché la variante micro tende a montare luci fredde e porta-filtri con filtri blu. Dato che il microscopio opera con luce visibile, che è inclusa in lunghezze d’onda precise, ci sarà un limite di risoluzione oltre il quale non si può proprio andare. Il limite è di 0.2 micron imetro. Importante è che il microscopio
abbia gli accorgimenti tecnici e costruttivi che possano permettere di rincorrere quel limite fisico degli 0.2micron. Oltre ad accorgimenti tecnici ci sono anche quelli in funzione della comodità d’uso.
Testa
La testa del microscopio è la parte superiore, quindi colei che monta gli attacchi per gli oculari. Quella classica è la testa binoculare, pesa di più perché al suo interno ci sono prismi o specchi che prendono l’immagine mandata dall’obiettivo e la dividono tra gli oculari. Questo, però, diminuisce un po’ la luminosità dell’immagine. Le teste trino sono invece più costose e giustificate solo per usi più specialistici. Da tenere conto che la testa, di qualsiasi tipo sia, debba essere con gli oculari inclinati e che sia libera di ruotare di 360°.
Oculari
Gli oculari vengono montati sulla testa e si dovrà tenere conto dell’innesto sulla testa, perché permette di regolare la distanza degli oculari tra di loro, detta distanza interpupillare. Si deve tenere conto dell’ingrandimento, di norma gli oculari standard sono 10x. Infine, tenere conto della regolazione diottrica, gli oculari buoni hanno una ghiera che permette di attuare una correzione delle diottrie.
Revolver
Questo può essere a 3, 4 o 5 posti. Nei micro di fascia bassa sono di solito 3.
Obiettivi
Qualsiasi obiettivo è definito da due numeri, il primo indica l’ingrandimento, il secondo numero indica l’Apertura Numerica (AN). Più l’AN sarà alta e più risoluzione possiamo raggiungere. Gli obiettivi vengono identificati da sigle, in ordine di qualità ottica crescente: acromatici, semiplanari, plan-acromatici, plan-apocromatici. Logicamente cambia il prezzo.
Tavolino
Il tavolino è di norma rettangolare e deve essere corredato da levette per poter tenere il vetro e per il movimento del vetrino. Queste manopole possono essere separate, una accanto all’altra ma possono essere anche montate su un singolo asse.
Messa a fuoco
I microscopi base hanno solo la messa a fuoco macrometrica. Invece i microscopi non per forza professionali, hanno anche la micrometrica. Anche qui le due manopole possono essere distinte, oppure coassiali.
Gruppo condensatore, diaframma e portafiltri
Il porta filtri è la cosa che può variare. Poiché essa può consistere in una rotella coi filtri gia montati e non rimovibili ma intercambiabili. Inoltre, può essere un semplice anello in cui inserire dischi di vetro. Ma i filtri servono? Decisamente sì. I filtri servono per modificare la lunghezza d’onda della luce prima che arrivi al campione. Per esempio, se volessimo aumentare la risoluzione potremmo provare a inserire un filtro blu nel portafiltri. Oppure potremmo utilizzare dei dischetti o anelli neri nel portafiltri che possono deviare la luce e ottenere un campo scuro, ovvero un’immagine dell’oggetto luminoso su sfondo nero. Infine, il condensatore è una lente, come l’obiettivo, anche lui hqa una sua AN.
I condensatori do tipologia a immersione sono dedicati agli specialisti, i microscopi “normali” montano condensatori a secco. Ciò che, invece, potrà essere importante osservare è che il condensatore possa essere regolato in altezza e in posizione. Se dovesse essere così troveremo delle apposite manopoline. I microscopi di fascia bassa non presentano queste regolazioni, quelli di fascia media, invece, hanno spesso un sistema di regolazione. Quindi, la possibilità di regolare il condensatore è uno di quei tecnicismi che potrà aiutare a raggiungere il massimo potere di risoluzione e permettere di ottenere delle immagini ben a fuoco e ben contrastate e luminose.
Luce e diaframma di campo
La fonte luminosa, potrebbe essere alogena o led, meglio se fredda. Mentre il diaframma di campo lo si trova negli strumenti a partire da una fascia medio-alta e si utilizza per poter effettuare una particolare regolazione della luce che si chiama “illuminazione di Kohler”. Per poter fare una illuminazione di Kohler, cioè avere il diaframma che servirà per fare questa regolazione, si deve ottimizzare la luce che si dirige verso il condensatore e questo potrà aiutare ancora di più a raggiungere la risoluzione ideale.
In conclusione
Dopo tutte queste informazioni dovremmo essere in grado di valutare un microscopio e capire quale possa fare al caso nostro in base a ciò che dovremo farci. Fare l’acquisto di un microscopio professionale per guardare un campione ogni pochi mesi non ha senso. Per cui non dovremo andare al risparmio se il microscopio non ci attira, ricordiamoci che è uno strumento che ci durerà una vita. Ma soprattutto non spendiamo tantissimo se non è una passione che durerà a lungo.
