I telescopi catadiottrici sono dei telescopi ibridi, di solito sono sia rifrattori e parte riflettori. Furono inventati in Germania dall’astronomo Bernhard Schmidt nel 1930. Questa specie di telescopi presentano uno specchio primario nella parte finale del tubo ed una lente correttrice all’inizio per rimediare ai problemi di aberrazione. I telescopi, che quindi sono privi dello specchio secondario e dell’oculare, si utilizzano principalmente in fotografia astronomica. Si inserisce la pellicola sul fuoco dello specchio principale. Andiamo a vedere in questo articolo di che cosa si tratta e la differenza da un telescopio rifrattori.
Che cosa sono i telescopi ?
Per poterli usare, i telescopi devono essere supportati da una montatura idonea, che deve essere scelta in relazione al loro peso e alla lunghezza del tubo. Ci sono due differenti tipologie di montatura:
- Altazimutale
- Equatoriale
La montatura altazimutale è quella più semplice da usare. Presenta 2 assi di rotazione, uno verticale ed uno orizzontale. Infatti, qui, per individuare un oggetto è sufficiente spostarsi lungo l’orizzonte sfruttando l’asse orizzontale e poi regolare l’altezza con l’asse verticale. Nonostante la facilità d’uso, questo tipo di montatura non garantisce una osservazione perfetta, dato che i movimenti da fare sono piuttosto a zigzag e quindi difficilmente può essere usato nell’astrofotografia. Invece, la montatura equatoriale è simile a quella altazimutale ed ha sempre due assi, quello per l’ascensione retta e quello per la declinazione. In questa tipologia gli assi seguono l’inclinazione della terra, ecco perché l’inseguimento è molto più preciso.
Che cosa è il telescopio rifrattore?
Il rifrattore è un telescopio che è stato progettato con un lungo tubo scuro la cui parte superiore viene puntata al cielo, mentre la parte inferiore presenta un focheggiatore attraverso cui guardare. Esistono due tipologie di telescopio rifrattore:
- il telescopio Galilei
- il telescopio Kepler
Il telescopio Kepler
Il telescopio di Kepler, come quello di Galilei, presenta anteriormente una lente per raccogliere la luce, nella parte posteriore ha anche una lente di raccolta e che funziona da oculare. Il telescopio Kepler produce un’immagine capovolta. L’oculare, ovvero esso è la lente di raccolta, offre un’immagine ingrandita dell’immagine intermedia. Ma i telescopi rifrattori hanno il difetto delle aberrazioni cromatiche. Questo significa che a diverse lunghezze d’onda la luce viene deviata in modo diverso. Per esempio, la luce blu subisce una deviazione superiore rispetto alla luce rossa.
La soluzione ottica
Per ridurre al minimo questo effetto, è stato creato un telescopio definito “acromatico”. Un telescopio acromatico presenta due lenti obiettivo, che sono realizzate generalmente in vetro crown o vetro flint che hanno l’effetto di una lente negativa ed una lente positiva. Le due lenti sono convesse e concave. L’indice di rifrazione e la rifrazione sono differenti per entrambe le lenti. Se dovessimo acquistare un telescopio apocromatico, potremo scegliere tra due tipi:
- un doublet apocromatico ED
- un triplet apocromatico ED
Gli apocromatici ED presentano due o tre lenti. Gli apocromatici ED a due lenti possono ridurre in modo ampio le aberrazioni cromatiche ma non le eliminano del tutto. Invece, gli apocromatici ED a tre lenti riducono quasi del tutto le aberrazioni cromatiche. Perciò, potremo dividere i telescopi a lenti in:
- Acromatico, esso presenta due lenti in vetro crown e vetro flint, le lenti vengono disposte in modo da essere spaziate, ma esistono anche sistemi collati.
- Apocromatico ED, questo sistema è un acromatico con una lente in vetro ED.
- Flourit-Apo, questa tipologia presenta due lenti collate, delle quali una è realizzata in fluorite.
- Apocromatico, infine, questo sistema è un apocromatico completo, composto generalmente da tre lenti. Le aberrazioni cromatiche sono del tutto eliminate.
Soluzioni per le aberrazioni
Esiste un altro modo per poter ridurre le aberrazioni cromatiche dei rifrattori e può essere quello di scegliere strumenti con il minor rapporto d’apertura possibile. Questo significa che la focale di questi telescopi dovrà essere lunga, così ciò ridurrà le aberrazioni. Con dei rifrattori più grandi la focale dovrebbe essere ancora più lunga.
Consigli sui telescopi
Non esistono dei telescopi tuttofare, perché in realtà non è così. Ogni schema ottico ha le sue peculiarità. I venditori di telescopi dicono spesso che la caratteristica più importante è il diametro, dato che più un telescopio è grande e più la risoluzione è elevata. Sarebbe anche vero, ma solo fuori dall’atmosfera. Perché osservando dalla Terra, dobbiamo considerare i chilometri di aria turbolenta. Inoltre, gli specchi sono l’alternativa economica alle lenti. I rifrattori apocromatici, sono strumenti per astrofili professionisti, quindi sono consigliati i riflettori per chi vuol solo osservare senza tante pretese o qualità. Con i telescopi rifrattori si vede poco e quasi sempre bene, con i riflettori si vede tanto e spesso male. Perciò, se siete all’inizio meglio spendere poco. Poi, in un altro momento potrete acquistare telescopi più professionali, ma non ne vale la pena se si fa solo per divertimento. Dato che, chi studia l’astronomia lo fa con costanza e dedizione. Informatevi bene prima di acquistare.