Per gli utenti che hanno appena appreso il loro viaggio di esplorazione spaziale con gli strumenti ottici, molte delle terminologie usate per descrivere gli strumenti e le loro funzioni primarie possono creare confusione. In particolare ci riferiamo ai celeberrimi telescopi rifrattori, molte volte vi sarà capitato di vedere questo aggettivo associato ad un articolo per l’osservazione dei corpi celesti; ma che cosa significa? Nella guida di oggi ci occuperemo proprio dei telescopi rifrattori: come sono fatti, a cosa servono e come funzionano. Continuate a leggere per saperne di più!
Introduzione.
I telescopi rifrattori sono una presenza stabile nel mondo dei telescopi da moltissimo tempo: la rifrazione è, in realtà, uno dei primi fenomeni che sono stati sfruttati dagli scienziati per creare dei telescopi funzionanti. Nelle prossime sezioni della guida vedremo come sono fatti i telescopi rifrattori e quali sono le loro peculiarità.
Come è fatto un telescopio rifrattore?
Un telescopio rifrattore è composto da: un obiettivo, un oculare, un corpo, un mirino e un treppiede. Nello specifico, questo tipo di strumento ottico per l’osservazione dei corpi celesti, è composto da un lungo corpo di forma cilindrica. Il corpo internamente è cavo per permettere l’inserimento delle lenti e del sistema ottico che permettono lo “zoom” dei soggetti.
In punta al corpo del telescopio troviamo l’obiettivo, il quale ha la funzione di raccogliere la luce e focalizzarla; la costruzione di un obiettivo non è semplice e richiede una conoscenza elevata dei principi di ottica, specialmente la rifrazione. In poche parole l’obiettivo si compone di due lenti, distanziate in modo opportuno, che fungono da “prismi” scomponendo e ricomponendo la luce in base a come sono posizionate le lenti.
Ovviamente l’immagine a questo punto non è godibile dall’occhio umano in modo semplice, per questo motivo è presente un oculare il quale svolge il compito di “tradurre” l’immagine in una radiazione luminosa apprezzabile da un comodo “cannocchiale” posto sul retro del corpo del telescopio.
I lati negativi di un telescopio rifrattore.
Purtroppo questo metodo di costruzione dei telescopi ha seri problemi di scalabilità e cattura dei soggetti poco luminosi, vediamo perché.
L’unico modo di ovviare alla mancanza di luce nell’obiettivo è quello di fare un telescopio più grande, in modo che possa raccogliere una quantità maggiore di radiazioni luminose. Il problema, in questo caso, si presenta quando si stimano i costi di realizzazioni di lenti così grandi e pesanti: per questo motivo non si vedono telescopi rifrattori di grandi dimensioni.
I prezzi dei telescopi rifrattori.
Questo tipo di strumenti ottici per l’osservazione dei corpi celesti è molto economico se paragonato alla concorrenza. Per 70-80 euro, è possibile acquistare un modello base di telescopio rifrattore, per cifre superiori (150-200 euro massimi) invece, si possono acquistare prodotti accessoriati e con livelli di zoom maggiori.
La fascia di prezzo ideale in cui acquistare un prodotto di questo tipo va tra gli 80 e i 120 euro: con questi prezzi dovremmo essere in grado di acquistare un prodotto completo, funzionale e in grado di sfruttare a pieno lo zoom possibile con questo sistema di lenti. Prezzi inferiori sono sconsigliati perchè, solitamente, sono sinonimo di scarsa qualità e pessime costruzioni.
Giusto per darvi un’idea della differenza di prezzo fra i telescopi di cui stiamo parlando e la concorrenza: un modello base di telescopio riflettore, può costare dai 200 ai 300 euro, mentre quelli migliori possono superare i 600 euro di prezzo.
Le nostre conclusioni.
Ricapitolando, abbiamo osservato come i telescopi a rifrazione siano ottimi per l’osservazione di grandi corpi celesti, vicini e luminosi; abbiamo inoltre appurato che costano meno rispetto agli altri prodotti del mondo dei telescopi. Se sommiamo queste caratteristiche il risultato è un prodotto perfetto per i nuovi utenti: intuitivo, facile da usare, poco costoso e adatto all’osservazione di corpi celesti “semplici”.
Come abbiamo già detto in altre guide e approfondimenti, solitamente in ambiente domestico e dilettantistico si osservano: la Luna, i pianeti del sistema solare quando presentano particolari condizioni (soprattutto quelli vicini) e eventuali corpi celesti di passaggio. Insomma, tutti soggetti perfetti per le capacità di un telescopio rifrattore!
Se non siete dei principianti e puntate all’osservazione di corpi più complessi e soggetti che risultano essere meno luminosi (per distanza, posizione o per loro natura), vi sconsigliamo l’acquisto di un telescopio rifrattore.
Con questo possiamo concludere la nostra guida sui telescopi rifrattori, speriamo vi sia stata utile!